La cooperazione umanitaria tra Italia e Belarus è molto intensa ed è nata a seguito dell’incidente nucleare di Chernobyl (26 aprile 1986), sviluppandosi nel corso degli anni in modo particolarmente articolato. Ogni anno diverse migliaia di minori bielorussi si recano in Italia per beneficiare di soggiorni di risanamento nel quadro dei programmi di cooperazione umanitaria, ospiti delle famiglie italiane. Si calcola che nel corso degli anni quasi 500.000 minori bielorussi sono stati ospiti almeno una volta in Italia, la maggior parte più volte.
L’ospitalità fa capo a famiglie italiane ed associazioni umanitarie, con una rete di solidarietà che copre tutte le Regioni. I programmi di soggiorni di risanamento cd. “post-Chernobyl” trovano infatti il supporto delle Autorità italiane centrali e locali, queste ultime spesso attraverso forme di collaborazione specifica con le controparti bielorusse.
I progetti di cooperazione umanitaria rappresentano uno strumento importante per rafforzare i rapporti tra Italia e Belarus, assicurando contatti anche a livello personale. A volte tali contatti sono occasione anche di collaborazioni economiche, in vari campi, tra i due Paesi.
Il soggiorno sul territorio italiano di minori bielorussi nell’ambito dei programmi di risanamento è disciplinato dall’Art.33 del testo Unico dell’Immigrazione e dal DPCM n.535 del 1999 che assegna al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il compito di approvare i progetti e di monitorarne la corretta attuazione.
In Belarus il soggiorno all’estero di minori bielorussi è di competenza del Ministero dell’Istruzione e del Dipartimento per le Attività Umanitarie presso l’Amministrazione Presidenziale.