Cari colleghi, Signore e Signori, cari amici,
grazie per aver accettato il mio invito a celebrare insieme il 77° anniversario della creazione della Repubblica Italiana.
È una data fondamentale per la storia del mio Paese: il 2 Giugno 1946 il popolo italiano – con un referendum – decise di votare a favore della Repubblica.
Mi dispiace molto di non poter festeggiare questo evento importante con tanti amici bielorussi che avremmo voluto invitare e che purtroppo oggi non sono qui con noi.
Negli ultimi anni abbiamo avuto alti e bassi nelle relazioni fra Italia e Bielorussia, ma una cosa è certa: le relazioni umane continuano a rappresentare la base fondamentale dello stretto legame esistente fra i nostri due Paesi.
Subito dopo l’avvio delle relazioni diplomatiche fra Roma e Minsk nel 1992, fu lanciato il progetto dei soggiorni terapeutici a favore dei bambini vittime della tragedia di Chernobyl: un grande ponte aereo umanitario grazie al quale quasi 500.000 bambini bielorussi hanno potuto visitare l’Italia negli ultimi 30 anni, circondati dall’amore e dall’affetto delle famiglie italiane.
Si tratta di un progetto unico al mondo, che ci riempie di orgoglio.
É corretto affermare che le relazioni umane sono diventate la base della cooperazione fra Italia e Bielorussia.
Ed è partendo dalle relazioni umane che possiamo e dobbiamo ripartire per ricostruire il rapporto fra Italia e Bielorussia che negli ultimi tempi, purtroppo, ha conosciuto una fase molto critica.
Spero vivamente, al riguardo, che le accoglienze dei bambini riprendano già a partire da questa estate. L’Italia sta facendo quanto necessario affinché ciò avvenga, nell’interesse dei bambini bielorussi e delle famiglie italiane.
Lo dimostra la nostra decisione di riaprire al rilascio dei visti turistici per l’Italia dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia COVID.
Le strette relazioni umane fra Italia e Bielorussia hanno favorito il commercio e la collaborazione bilaterale in campo economico ed hanno svolto un ruolo fondamentale ai fini dello sviluppo del partenariato fra i due paesi.
Anche la piccola, ma operosa comunità italiana in Bielorussia – presente qui stasera – ha svolto un ruolo importante da questo punto di vista.
Fino ad un recente passato, l’Italia puntava ad un aumento ad 1 miliardo di euro all’anno dell’interscambio commerciale.
Probabilmente non raggiungeremo in tempi brevi questo ambizioso obiettivo ma continueremo a lavorare in queste direzione, una volta che la situazione in Bielorussia si sarà stabilizzata e saranno rimosse le sanzioni.
Non è un obiettivo raggiungibile in tempi brevi, ma dobbiamo essere pronti a ripartire appena le condizioni lo consentiranno.
Signore e Signori, cari amici,
viviamo in un momento molto difficile delle relazioni internazionali. La guerra in corso a poca distanza da qui ci ricorda il valore della pace, del dialogo e della collaborazione.
L’Italia e l’Europa rimangono al fianco dell’Ucraina in questi giorni terribili.
Continuiamo a lavorare per una pace giusta, che rispetti l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina.
Per noi difendere l’Ucraina significa difendere i valori della libertà e della democrazia su cui l’Europa è stata fondata.
Anche la Bielorussia sta vivendo una fase complicata della propria storia, forse la più difficile nella sua giovane vita di Stato indipendente, ma sono fiducioso che ne uscirà più forte di prima.
In questi 5 anni come Ambasciatore d’Italia ho avuto modo di apprezzare lo spirito di sacrificio, la tenacia ed il coraggio di tanti bielorussi.
L’Italia non lesinerà gli sforzi per aiutare il popolo bielorusso a creare un paese moderno, sovrano e prospero.
W l’Italia, W la Bielorussia, e W l’amicizia fra i nostri paesi!